Una piccola scuola in un giardino nascosto tra i vicoli di Trastevere, dove non capiti per caso ma solo se lo vuoi, perchè decidere di vivere nella e con la Leggi tutto
Una piccola scuola in un giardino nascosto tra i vicoli di Trastevere, dove non capiti per caso ma solo se lo vuoi, perchè decidere di vivere nella e con la Leggi tutto
Quando è cominciata, la SCUOLA DEL VERDE era un piccolo progetto all’interno del Festival, nato per prestare la voce a chi di lavoro rende le città e le case PIU’ Leggi tutto
Bene, ci siamo, SI ricomicia. Abbiamo passato l’estate a viaggiare, provare nuovi cibi, scoprire nuovi paesaggi, incontrare persone e culture nuove. Ora è arrivato il tempo di ricominciare e di Leggi tutto
La Scuola del Festival continua ad arricchirsi di nuovi corsi, incontri e laboratori pratici. Sono in programma per il mese di giugno una serie di lezioni intensive, per imparare i Leggi tutto
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Ho partecipato al Festival del Verde e del Paesaggio all’ Auditorium Parco della Musica – Roma dove si è puntualmente confermata la regola che per quanto un’edizione sia bella e superiore a tutte quelle che l’hanno preceduta, la seguente è ancora più bella. Commovente vedere come questo punto di incontro unico nel suo genere fra produttori, espositori, progettisti, visitatori e ogni genere di umanità abbia vissuto giornate bellissime nell’assoluta indifferenza a condizioni meteo molto severe. Nessuna sorpresa per me che ho l’occasione di seguire il lavoro sapiente di Gaia Flavia Zadra e di tutta la sua equipe da ormai sei sessioni. Il Festival ha la forza di un pubblico affezionato che per nessuna ragione rinuncerebbe a condividere le continue evoluzioni, perché il Festival è sempre uguale a se stesso nella qualità della selezione degli espositori, nella perfetta organizzazione dei servizi, e nell’offerta culturale che è particolarmente aperta ai giovani, ed è sempre del tutto diverso, originale e imprevedibile. Il Festival è il pubblico, rappresenta le sue attese e le sue speranze che dal mondo del giardino privato si proiettano chiaramente sulla città, per un miglioramento della condizione del nostro habitat. Guai a non ascoltare le voci di questo ambiente sobrio e sereno, ma determinato che offre alla città delle risorse ancora inesplorate.