Può un acquario di pesci rossi trasformarsi in un orto urbano 3.0? sì, se immaginiamo un sistema che mescola alla spontanea caratteristica depuratrice delle specie vegetali, gli effetti positivi della Leggi tutto
Può un acquario di pesci rossi trasformarsi in un orto urbano 3.0? sì, se immaginiamo un sistema che mescola alla spontanea caratteristica depuratrice delle specie vegetali, gli effetti positivi della Leggi tutto
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Ho partecipato al Festival del Verde e del Paesaggio all’ Auditorium Parco della Musica – Roma dove si è puntualmente confermata la regola che per quanto un’edizione sia bella e superiore a tutte quelle che l’hanno preceduta, la seguente è ancora più bella. Commovente vedere come questo punto di incontro unico nel suo genere fra produttori, espositori, progettisti, visitatori e ogni genere di umanità abbia vissuto giornate bellissime nell’assoluta indifferenza a condizioni meteo molto severe. Nessuna sorpresa per me che ho l’occasione di seguire il lavoro sapiente di Gaia Flavia Zadra e di tutta la sua equipe da ormai sei sessioni. Il Festival ha la forza di un pubblico affezionato che per nessuna ragione rinuncerebbe a condividere le continue evoluzioni, perché il Festival è sempre uguale a se stesso nella qualità della selezione degli espositori, nella perfetta organizzazione dei servizi, e nell’offerta culturale che è particolarmente aperta ai giovani, ed è sempre del tutto diverso, originale e imprevedibile. Il Festival è il pubblico, rappresenta le sue attese e le sue speranze che dal mondo del giardino privato si proiettano chiaramente sulla città, per un miglioramento della condizione del nostro habitat. Guai a non ascoltare le voci di questo ambiente sobrio e sereno, ma determinato che offre alla città delle risorse ancora inesplorate.