Stare insieme è l’unica cosa che conta davvero.
Lo abbiamo capito in quei giorni scanditi da lezioni di yoga su zoom, consigli su come fare il pane, meditare, coltivare in balcone, su cosa leggere, ascoltare, pensare.
Lo abbiamo ricercato subito dopo, in una lunga “estate indiana” trascorsa in un tempo sospeso, lontano dalle frenesie della quotidianità, trascorso lento tra serate di cinema all’aperto, aperitivi distanziati, cene in campagne, spiagge troppo popolate e città molto animate.
Stare insieme sembra essere l’ispirazione di un vivere futuro.
«Ecco un bellissimo segreto per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può affrontare la vita in modo isolato […]. C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti. Com’è importante sognare insieme! […] Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme». Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi» Enciclica Tutti fratelli.
Condividere è sempre stata per noi pratica quotidiana, attitudine imprescindibile per realizzare un Festival capace di tradurre in un linguaggio semplice la complessa rappresentazione della nostra civiltà attraverso un’idea di natura.
Lo abbiamo fatto anche quest’anno, in modo inaspettato e in una delle forme più inattese per noi che ci nutriamo del contatto fisico. Sperimentare in modo libero un progetto virtuale in compagnia di amici vecchi e nuovi, è stata una bellissima esperienza che ha restituito l’immagine di una preziosa opera collettiva.
Perché allora non farne un appuntamento fisso?
L’espressione di un “manifesto in movimento” che nel tempo si arricchirà di contributi e dove idee e progetti crescono spontanei trovando il giusto spazio per modificarsi in ogni momento.
Scrive Gilles Clement «Forse il giardiniere non è chi fa durare le forme nel tempo ma, ammesso che ci riesca, è colui che nel tempo fa durare l’incanto.»
Allora facciamo durare l’incanto tutti insieme.
Stare insieme è l’unica cosa che conta davvero.
Lo abbiamo capito in quei giorni scanditi da lezioni di yoga su zoom, consigli su come fare il pane, meditare, coltivare in balcone, su cosa leggere, ascoltare, pensare.
Lo abbiamo ricercato subito dopo, in una lunga “estate indiana” trascorsa in un tempo sospeso, lontano dalle frenesie della quotidianità, trascorso lento tra serate di cinema all’aperto, aperitivi distanziati, cene in campagne, spiagge troppo popolate e città molto animate.
Stare insieme sembra essere l’ispirazione di un vivere futuro.
«Ecco un bellissimo segreto per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può affrontare la vita in modo isolato […]. C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti. Com’è importante sognare insieme! […] Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme». Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi» Enciclica Tutti fratelli.
Condividere è sempre stata per noi pratica quotidiana, attitudine imprescindibile per realizzare un Festival capace di tradurre in un linguaggio semplice la complessa rappresentazione della nostra civiltà attraverso un’idea di natura.
Lo abbiamo fatto anche quest’anno, in modo inaspettato e in una delle forme più inattese per noi che ci nutriamo del contatto fisico. Sperimentare in modo libero un progetto virtuale in compagnia di amici vecchi e nuovi, è stata una bellissima esperienza che ha restituito l’immagine di una preziosa opera collettiva.
Perché allora non farne un appuntamento fisso?
L’espressione di un “manifesto in movimento” che nel tempo si arricchirà di contributi e dove idee e progetti crescono spontanei trovando il giusto spazio per modificarsi in ogni momento.
Scrive Gilles Clement «Forse il giardiniere non è chi fa durare le forme nel tempo ma, ammesso che ci riesca, è colui che nel tempo fa durare l’incanto.»
Allora facciamo durare l’incanto tutti insieme.