Le Capanne dello Sciamano


Nel giardino pensile dell’Auditorium, l’installazione dell’artista Ciriaco Campus immerge il visitatore nell’universo misterioso dello sciamanesimo e riflette sui temi dell’identità primigenia e sulla condizione presente.  Un viaggio iniziatico in tre tappe rappresentate dalle Capanne dello Sciamano, un «viaggiatore dell’anima» capace di muoversi attraverso i mondi, interagire con la natura e il regno dell’invisibile e guidare sulla via del risveglio spirituale e della consapevolezza.

Le tre capanne, espressione di un habitat primitivo e originario, dialogano con i tre scarabei di Renzo Piano, che seppure elegantemente stilizzati e fuori scala, conservano lo spirito naturale e arcaico.

Se la prima capanna rimanda alla casa dello sciamano e alla sua identità, simbolicamente rappresentata dal focolare al centro e dal suo mantello in cuoio, la seconda rappresenta, con miriadi di pietre sospese nell’aria come elementi cosmici, il limes del reale nel sovrannaturale e viceversa. La terza capanna è l’ultima tappa del viaggio: quella del nostro presente che interroga il futuro, della persistenza della memoria arcaica in quella tecnologica metaforicamente espressa dall’antico sacrificio del corpo-monitor, adagiato su una pira al centro dello spazio. Nel monitor chiuso in un’armatura di acciaio corten, si susseguono in modo aritmico e con un movimento sussultorio,1500 immagini della storia sociale, politica, del consumo, della creatività … di mezzo secolo di storia recente. Evocazioni di memoria con cui lo spettatore è portato a confrontarsi.

Un’installazione capace di suscitare una riflessione con noi stessi sulla condizione umana tutt’ora irrisolta tra natura e artificio.