Slow fashion verso Fast fashion: tessuti naturali in Africa dell'Ovest

Venerdì 4 ore 15.00 | Valeria Kone, fondatrice del progetto Coloriage

Slow fashion verso Fast fashion: tessuti naturali in Africa dell’Ovest è una conversazione sulla moda etica, lenta, che rispetta tutti i viventi. Un diverso approccio al consumo che insegna al consumatore ad acquistare abbigliamento creato per durare nel tempo, lavorato da una manodopera pagata in maniera equa, realizzato con materiali di qualità ed ecosostenibili.

Lo sapevi che – in Africa come in Europa – le piante tintorie hanno proprietà medicinali e la tradizione della tintura naturale nasce con lo scopo di curare e proteggere. Al contrario di quanto accade oggi con la fast-fashion, dove capita che intere collezioni vengano ritirate dal mercato per l’utilizzo di fibre e coloranti tossici?

Valeria Kone, fondatrice di Coloriage, racconta le sue produzioni di tessuti naturali  in Africa dell’Ovest, cotoni biologici che vengono filati e tessuti artigianalmente, e tinti a mano con pigmenti naturali in collaborazione con designer locali.

Coloriage è un brand di slow fashion basato a Roma. Nato da un progetto di Scuola di Moda gratuita per designer e artigiani rifugiati e migranti, oggi è un’impresa sociale dove lavorano i primi studenti della scuola.

La sostenibilità sociale nel progetto va di pari passo con quella ambientale.

Coloriage utilizza esclusivamente tessuti naturali nelle sue collezioni, unendo tessuti italiani a tessuti dell’Africa dell’Ovest, da dove provengono molti dei designer e artigiani protagonisti del progetto.

I tessuti italiani sono recuperati in un progetto di economia circolare, da stock invenduti di aziende tessili del nord d’Italia che lavorano per l’alta moda, pregiati lini, cotoni, sete, che da scarti o eccedenze prendono una nuova vita.

I cotoni africani sono in parte comprati nei mercati dell’Africa dell’Ovest, in parte prodotti da Coloriage stesso in Mali, in collaborazione con coltivatori, designer e artigiani locali, in un progetto di cui Coloriage segue tutta la filiera al 100% etica e sostenibile.

Valeria Kone
L’idea di Coloriage nasce dal mio passato lavorativo nel settore della moda che mi ha aperto gli occhi sulla criticità dei processi produttivi della “fast fashion”, sia da un punto di vista ambientale che sociale, soprattutto nel continente asiatico.
Inoltre, e in modo determinante, la nascita di Coloriage è legata alla mia scoperta della cultura tessile dell’Africa dell’Ovest, del Mali in particolare, in cui c’è una bellissima e antichissima tradizione di tessitura e decorazione artigianale.
Viaggiare nei Paesi a basso reddito mi ha permesso di constatare come in molte zone dell’Africa e dell’Asia la sartoria artigianale sia ancora più comune del prêt-à-porter: ogni strada ha la sua sartoria, mentre i negozi di vestiti si contano sulla punta delle dita.
Coloriage nasce da queste esperienze. L’idea iniziale è stata promuovere e preservare l’artigianato tessile nell’Africa dell’Ovest. Con la produzione di tessuti in loco poi importati in Italia e trasformati in collaborazioni con designer e artigiani rifugiati e migranti che, per quanto numerosissimi nel nostro territorio, difficilmente riescono a trovare un lavoro adeguato alle loro competenze.
La realizzazione di questa idea ovviamente non sarebbe stata possibile se non avessi conosciuto le persone che hanno animato con me e il progetto, in primis incredibili artigiani/e, rifugiati/e e migranti con cui collaboro sin dagli inizi.

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