Le terrazze del Festival

Come coniugare in questa epoca di consapevolezza ambientale, l’estetica e il piacere di vivere gli esterni delle nostre case con la sostenibilità?

Lo raccontano le due terrazze e il giardino pensile del Festival ideate insieme al vivaio romano Horti di Veio. Progetti diversi ma animati dallo stesso spirito: ridurre l’ impatto ambientale e proteggere il mondo naturale. Perchè anche in giardino la regola è cercare di non sottrarre più di quanto sia strettamente necessario.

Oggi prendiamo dal pianeta molto di più di quanto restituiamo ma riconsiderando materiali, piante, e metodi di lavoro potremmo praticare un giardinaggio più consapevole. E creare così spazi esterni più sostenibili, manifesto di una vita “open air” che si prende cura del benessere di tutti.

Come sono dunque, le terrazze di Roma, città dove il cambiamento climatico è già così evidente?

Rigenerative, con una profonda connessione tra elementi dell’ecosistema e il nostro ambiente vitale. Caratterizzate dal desiderio di dare il proprio contributo alla crisi climatica con la limitazione del consumo d’acqua, dei trattamenti con pesticidi. Con l’utilizzo di prodotti artigianali e made in Italy. Materiali ecosostenibili, riciclabili e se possibile a chilometro zero.

La terrazza contemporanea

Legno di castagno e corten, i materiali che caratterizzeranno questo spazio ombreggiato da grandi gelsi "a ombrello" e abitato da piante da ombra.

La terrazza classica

Legno di castagno, terracotta e terracotta smaltata, i materiali che caratterizzeranno questo spazio esposto al sole e abitato da arbusti mediterranei, piante erbacee e alberi da frutto.

Il giardino pensile

A dividere le due terrazze, un orto urbano con piante aromatiche e arbusti mediterranei realizzato con il sistema Harpo verdepensile. Una soluzione che favorisce un risparmio dell’acqua di irrigazione e stimola le piante ad un uso più efficiente delle risorse.

Il giardino-casa per vivere outdoor


La continua ricerca di come vivere meglio ci porta sempre lì, tra le piante e i viventi che hanno accompagnato la nostra evoluzione. A dimostrazione di quanto sia forte il bisogno di connessione con la natura e di un vivere più sostenibile. E di quanto sia vera la nostra ricerca di relazione con gli ambienti naturali.
Parchi, giardini, aree verdi, in città. Piante, in balcone terrazza e giardino.

Il desiderio di passare tempo all’ aria aperta ci ispira nella creazione di angoli verdi in cui provare emozioni positive, trovare un rifugio dalla vita quotidiana.

Terrazze, balconi, finestre, cortili diventano così i protagonisti di una nouvelle vague di un abitare urbano tipicamente mediterraneo che pone al centro la relazione tra architettura e paesaggio. Suggerisce comportamenti inediti. Uno stile di vita semplice e naturale che affonda le sue radici in un’idea di mediterraneità, espressione del prendersi cura del vivente. E del rivolgersi alla natura componendo spazi verdi in cui vivere in comunione con essa.

«Nella casa all’italiana – scriveva Giò Ponti – non vi è grande distinzione di architettura fra esterno ed interno. (..) L’architettura di fuori penetra nell’interno, e non tralascia di usare né la pietra né gli intonaci né l’affresco; essa nei vestiboli e nelle gallerie, nelle stanze e nelle scale, con archi, nicchie, volte e con colonne regola e ordina in spaziose misure gli ambienti per la nostra vita. (…) Dall’interno la casa all’italiana riesce all’aperto con i suoi portici e le sue terrazze, con le pergole e le verande, con le logge ed i balconi, le altane e i belvederi, invenzioni tutte confortevolissime per l’abitazione serena e tanto italiana che in ogni lingua sono chiamate con i nomi di qui».


In collaborazione con