«Nella mia vita mi occupo di esseri viventi fragili: piante e uomini. Tra questi ci sono anch’io, musicista per istinto e giardiniere di professione. Il verde è il mio meraviglioso destino.»

Andrea Mati illuminato vivaista pistoiese, ha trasformato la sua professione in una missione: cercare di salvare gli altri attraverso il rapporto con il verde.

Un lungo viaggio iniziato sul finire degli anni 80, quando creò per la Comunità di San Patrignano un grande parco dentro cui immergere un nuovo villaggio in costruzione.

Ancora oggi continua a realizzare in diverse parti d’Italia spazi verdi e orti per salvare dalla strada e dalla morte, persone con dipendenze.

Salvarsi con il verde. La rivoluzione del metro quadro vegetale” non è un manuale di giardinaggio, un libro di medicina naturale o un testo di storia dei giardini ma un “romanzo vegetale dedicato a persone salvate dal verde”.

Persone fragili che nel contatto con la natura – come la biofilia suggerisce – hanno ritrovato il senso dell’esistenza, perché, dopo 20 anni di lavoro con uomini e piante, Andrea Mati ha imparato che “affidare piante sofferenti a persone sofferenti può far rinascere entrambe a nuova vita”.

Associare una pianta malata ad una persona malata implica non solo un rapporto vicendevole di cura ma di guarigione personale. La cura della pianta diventa la cura della persona.

Un giardino terapeutico diventa così il luogo speciale in cui

  • riconciliarsi con sé stessi e la vita
  • riprendere fiducia nelle proprie capacità
  • riattivare quel senso di appartenenza-autoaffermazione fondamentale per il percorso terapeutico.

«Il fardello degli errori passati rimane fuori, “nel giardino magico” che gira ci sono solo esseri umani che non si sentono più esclusi».

E così ancora una volta è la connessione la parola chiave, il principio su cui si basa la terapia attraverso gli orti o i giardini per curare ogni forma di dipendenza, disturbo, disabilità cognitiva.

«Non metaforicamente ma realmente li ho soltanto accompagnati; il resto, la cura, la terapia, l’hanno somministrata le rose, i cipressi, i carpini, gli albicocchi, i peschi, i biancospini, gli allori»

Connettersi non riguarda lo stare ma l’ascoltare. Serve umiltà, costanza e dedizione.
È la comprensione profonda delle esigenze delle creature vegetali che innesca la nostra trasformazione.
Solo con la vera esplorazione del carattere, metabolismo di piante, alberi e ortaggi, possiamo iniziare a creare un vero legame.

Il secondo passo è prendersi il giusto tempo per trasformare gesti ripetitivi in momenti pieni di senso e silenzio in cui facciamo spazio al verde per permettergli di entrare. Perchè è la cura e il rapporto con il mondo vegetale che ci fa stare bene nel verde.

Per Andrea Mati in questo risiede il potere curativo delle piante: prendere coscienza di esser vivi, con loro su questo pianeta.

È il consapevole riconnettersi alla natura che lui chiama “la rivoluzione del metro quadro vegetale,  che non ha connotazioni politiche, ideologiche, non prefigura battaglie collettive o scardinamenti delle abitudini di vita. È solo un invito al cambiamento interiore attraverso la cura del verde a noi più vicino.

– –
GIARDININVASO 3 EDIZIONE
Presentazione del libro “Salvarsi con il verde. La rivoluzione del metro quadro vegetale” di Andrea Mati
16 ottobre 2022 |ore 16.00
Arancera
Museo Orto Botanico di Roma | Largo Cristina di Svezia 23 A