I bambini hanno bisogno di trascorrere del tempo in ambienti naturali riparatori per trovare la meraviglia e lo stupore nel mondo vivente. Le prove scientifiche dimostrano infatti che il contatto con la natura apporta diversi benefici:

  • minori probabilità di avere problemi di salute mentale in età avanzata
  • maggiori capacità di socializzazione
  • miglioramento del sistema immunitario e della salute psicologica
  • il bisogno necessario in età più adulta di proteggere la natura (si può amare solo ciò che si conosce e si può proteggere solo ciò che si ama)

Dare ai bambini la possibilità di sentire le stagioni, osservare gli uccelli migratori e i ritmi del mondo naturale è un antidoto alla “Shifting Baseline Syndrome” ovvero quella sorta di “amnesia generazionale ambientale” che oggi ci fa considerare sano un ambiente che le generazioni passate avrebbero considerato degradato e degradato un ambiente che le generazioni future considereranno sano o “normale”.

Educare in natura

All’aperto un bambino impara a conoscere il tempo, il sole, la pioggia, il vento e la direzione. Le passeggiate invernali sono necessarie quanto quelle estive e la pioggia non fa male se i bambini sono adeguatamente vestiti. L’esperienza di natura insegna, senza troppe istruzioni e parole, la bellezza, un senso estetico del sublime e dell’armonioso.

I bambini dovrebbero conoscere i nomi:

  • delle piante selvatiche e dove crescono
  • degli alberi e le loro differenze, le loro foglie, fiori e frutti

I bambini dovrebbero

  • apprendere attraverso i sensi, gusto, olfatto, tatto e udito
  • imparare dalla natura e lavorare all’aperto divertendosi, perché quando non sono sotto pressione raggiungono ottimi risultati
  • classificare le piante con le loro somiglianze e differenze, perché questo aiuta a conoscere parole nuove, a concentrarsi di più e rispettare la vita

L’importanza della natura

Se in passato il rapporto diretto, immediato ed esperienziale, tra bambini e natura si dava per scontato, i bambini di oggi difficilmente sono connessi al mondo naturale e mai senza supervisione.
Per molti di loro, la natura è un libro chiuso.

In Italia 1 bambino su 5:

  • non gioca regolarmente all’aperto con i coetanei
  • trascorre in media 44 ore alla settimana davanti a TV e media elettronici e meno di 10 minuti al giorno giocando all’aperto

Nel 1971 l’80% dei bambini tra i 7 e gli 8 anni andava a scuola a piedi, da solo o con qualche coetaneo. Già negli anni ’90 la percentuale si era abbassata a meno del 10% dei bambini.

Nature deficit disorder

Lo scrittore americano Richard Louv, autore di Last Child in the Woods, ha definito il fenomeno nature deficit disorder.
Diverse le ragioni di questo allontanamento:

  • la mancanza di tempo e i frenetici ritmi lavorativi dei genitori uniti alle loro paure dei pericoli nascosti “fuori”
  • la forza dell’intrattenimento al chiuso che ha creato una generazione di nativi digitali scollegati dal mondo naturale
  • la distanza da casa di parchi, aree verdi e la mancanza di un accesso equo alla natura
  • la strutturazione rigida del loro tempo libero che deve essere speso in modo costruttivo (attività doposcuola, coaching, sport organizzati)

Questo deficit coinvolge già i bambini in età prescolare che passano la maggior parte del tempo lontano da quegli spazi esterni (soprattutto in città) fondamentali per

  • aiutare la socializzazione e l’esercizio di muscoli e riflessi
  • sollecitare la creatività e l’ immaginazione
  • stimolare l’esplorazione dell’ambiente che li circonda.

I bambini Imparano sempre più a conoscere il mondo e sempre meno a sperimentarlo, a dare un nome alle cose e sempre meno a toccarle, a leggere storie e avventure e sempre meno a viverle ….

Il contatto con la natura fa bene

Diversi studi dimostrano che:

  • Solo 5 minuti di “esercizio verde” possono produrre rapidi miglioramenti nel benessere mentale e nell’autostima
  • I bambini che hanno opportunità regolari di gioco libero e non strutturato all’aperto, saranno più intelligenti, capaci di andare d’accordo con gli altri, sani e felici. Questo tipo di gioco aumenta le capacità di risoluzione dei problemi, la concentrazione e l’autodisciplina. Socialmente, migliora la cooperazione, la flessibilità e la consapevolezza di sé. I benefici emotivi includono una ridotta aggressività e una maggiore felicità.
  • La natura è lo strumento per far scoprire ai bambini sè stessi e il mondo che li circonda. Arrampicarsi su un albero significa imparare come assumersi la responsabilità di se stessi e come, soprattutto, misurare il rischio per se stessi. Cadere da un albero è un’ottima lezione di rischio e ricompensa.

La connessione con la natura aiuta a creare una forte relazione emotiva che ci porta a comprendere che ne siamo parte anche noi.

La natura e le sue meraviglie

Lasciare che i giovani cittadini del futuro abbiano esperienze dirette a contatto con l’ambiente naturale, attraverso un approccio guidato dai sensi, che sperimentino ed esplorino ciò che li circonda, è la cosa più bella e complessa che noi adulti possiamo fare per loro.

Lasciamoli studiare gli alberi e parlare con loro, seminare nei vasi, giocare nell’erba alta, scoprire come sono fatti i nidi degli uccelli, realizzare oggetti con gli elementi naturali, immaginare creature fantastiche che difendono il regno naturale, inventare piante dalle forme strane e fiori dai colori del mondo. Stimoliamoli a porsi domande e a cercare risposte sapendo che fanno parte della Terra, condividiamo il piacere dell’esplorazione con lo spirito di due amici in cerca di scoperte emozionanti e auguriamogli che – come scrive la biologa Rachel Carson – il loro senso di meraviglia sia così indistruttibile da durare tutta la vita contro la noia e il disincanto degli anni futuri.