Ecologia acustica: punti di ascolto sul paesaggio

“Musica e natura, un connubio ancestrale fatto di interconnesioni a ritmo con l’evoluzione ambientale. Se il paesaggio naturale di un luogo si modifica o viene modificato, anche il paesaggio sonoro di quel luogo subirà dei profondi cambiamenti influenzando la nostra salute psicofisica. L’ecologia acustica, intesa come studio del paesaggio sonoro – o “soundscape” dall’unione creata dal R. Murray Schafer tra “sound” e “landscape”- è un amplificatore dei cambiamenti dell’ambiente e della collettività, uno specchio riflettente della nostra società industriale sempre più a ritmo con il ciclo artificiale dell’uomo e meno con il ciclo naturale della Terra. L’inquinamento acustico del paesaggio urbano genera profondi squilibri fisici e mentali come disturbi cardiovascolari e del sonno, disturbi dell’attenzione e del comportamento. Con il suo alto rumore di fondo dato dal traffico, il paesaggio urbano è in grado di porre in secondo piano, se non di cancellare, i suoni naturali presenti in città, di allontanare l’uomo dal verde creando un vero e proprio deficit di natura. Diversamente, il paesaggio sonoro agreste, dei boschi, dei parchi urbani e dei luoghi naturali, non solo riequilibra il sistema immunitario e le funzioni cognitive come memoria e attenzione, ma risponde anche al nostro istinto primordiale di circondarci di verde. L’uomo può scegliere di chiudere gli occhi e non vedere, ma non può scegliere di chiudere le orecchie e non sentire. Le esperienza di ascolto in natura perciò ci danno la possibilità di prendere posizione sull’ambiente sonoro di cui vogliamo circondarci, di rispettare la natura partendo dall’udito e di comprendere noi stessi.”

Isabella Di Bartolomeo – Musicoterapeuta, Fonico e Soundscaper

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