In questi ultimi anni ci siamo trasformati in consumatori attenti quanto più possibili sostenibili, consapevoli dell’impatto che il nostro stile di vita ha sul pianeta.

Quindi, quale tipo di albero ha l’impronta di carbonio più bassa: un albero naturale o un albero di plastica?

La risposta è complessa.

Un albero artificiale di 2 metri, secondo uno studio pubblicato dal The Guardian, è responsabile di circa 40 kg di emissioni di gas serra. Questo vuol dire che andrebbe riutilizzato per circa 10 Natali, per mantenere il suo impatto ambientale inferiore rispetto all’acquisto di un albero vero ogni anno, a seconda dei materiali utilizzato nell’albero finto.

Senza contare che impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente.

I due terzi dell’impronta di carbonio di un albero artificiale sono rappresentati dalla plastica a base di petrolio di cui è composto. Si aggiunge poi la spedizione per lunghe distanze prima di arrivare al negozio. E se si tiene conto che la maggioranza degli alberi ha origine in Cina, parliamo di circa novemila chilometri di distanza dall’Italia.

Questo farebbe supporre che l’ albero vero dovrebbe essere più sostenibile.

In realtà non lo è fino in fondo. Infatti se non avesse radici e non fosse smaltito correttamente dopo l’Epifania, sarebbe ugualmente fonte di inquinamento, anche se non impattante quanto quello di plastica.
E se considerassimo di comprare ogni anno un albero vero e poi smaltirlo, sul lungo periodo (10 anni) sarebbe più sensato riutilizzare lo stesso albero di Natale finto per più di 10 anni.

Quali sono i vantaggi degli alberi veri?

Molti.
Significa mettere in casa una pianta che respira (anche quando recisa), che assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno e olii essenziali che purificano l’abitazione. E che, una volta terminato il suo ciclo vitale, ritorna ad essere sostanza organica.
Gli alberi naturali sono quindi filtri naturali dell’aria al contrario degli altri, inquinanti, ricchi di plastica, metalli e vernici.

Regole da seguire

Pefc Italia – un’organizzazione che promuove un sistema di certificazione forestale nazionale  – ricorda poche e semplici regole:

◊ rifiutare alberi di plastica perché derivano dal petrolio e quindi hanno costi ambientali e di smaltimento molto elevati

◊ leggere sempre l’etichetta che dovrebbe riportate la provenienza da coltivazioni specializzate, la nazionalità, l’età dell’albero e la non destinazione per il rimboschimento (per evitare mescolanze genetiche e quindi danni alle specie autoctone)

scegliere alberi prodotti da realtà forestali certificate Pefc anche per finanziare chi fa le cose per bene e difende l’ambiente

preferire alberi provenienti dall’Italia (visto che la maggioranza viene dall’estero).
Più è vicino il luogo di coltivazione o il bosco dal quale è stato prelevato, meno chilometri farà fino a casa nostra e quindi minore sarà il suo impatto sull’ambiente. Il 90% degli abeti nazionali disponibili sul mercato natalizio, deriva da coltivazioni specializzate che occupano oltre mille piccole aziende agricole italiane.

◊ smaltire l’albero in modo corretto.
In tal senso  ripiantarlo in un bosco dove già è presente l’abete, significa creare problemi di inquinamento genetico.
La maggior parte degli abeti viene dall’estero e sicuramente non se ne conosce l’origine e il patrimonio genetico.
Meglio quindi piantarlo nel giardino di casa, per chi ne ha uno, o sistemarlo in terrazza o sul balcone. E se l’albero si fosse seccato durante le feste, va destinato alla raccolta compostabile per permettere la sua trasformazione in compost.

Come prendersi cura del proprio albero durante le feste?

Secondo l’ISA, la società internazionale di arboricoltura, sarebbe meglio tenere l’albero in casa per non più di 5-7 giorni.
Se dovesse rimanere per tempi più lunghi è necessario, come per tutte le piante, tenerlo lontano da fonti di calore e innaffiarlo regolarmente; possibilmente anche vaporizzando dell’acqua sui rami.

I numeri

  • Ogni anno per natale in Italia decoriamo in media 13.5 milioni di alberi
  • Nelle feste natalizie vengono venduti 5 milioni di alberi finti contro 3 milioni di alberi veri
  • La maggior parte degli italiani riusa l’ albero sintetico acquistato negli anni precedenti
  • sono 154.750 le tonnellate di CO2 prodotti da 5 milioni di alberi sintetici
  • sono 14.175 le tonnellate di CO2 prodotte da 3 milioni di alberi veri
  • Ogni albero finto acquistato equivale a ricaricare la batteria del telefono 4.501 volte entro le 605 di un albero vero