Se fossimo capaci con uno sguardo di prenderci cura di ciò che abbiamo di più caro, di sorvegliarlo e custodirlo perché non gli accada nulla di male, non avremmo più bisogno di conferenze sul clima, ricerche dai risultati preoccupanti, conti alla rovescia angosciosi. Più probabilmente avremmo corpi che hanno ritrovato l’antico legame con la Natura e occhi capaci di guardare Oltre, come quelli dell’astronauta italiano Luca Parmitano, rientrato da una lunga passeggiata spaziale. Beyond è il nome della missione che gli ha permesso di vedere a 400 km di altezza dalla Terra, un essere vivente, fragile, sofferente e meraviglioso, in continuo movimento e in attesa di aiuto.

Pensi di conoscere il pianeta, poi lo vedi da lontano e ti rendi conto che è un sistema vivente. Le nuvole che si muovono con il vento e le correnti sono il suo respiro, l’acqua dei fiumi e degli oceani, dei laghi, il suo sangue. Dalla quota di 440 kilometri si vede bene questo moto interno della Terra la sua fragilità, perché l’atmosfera è davvero sottile. La bellezza della Natura che si ribella nella sua capacità devastante di farci sentire piccoli, può spaventare. Nei sette mesi in orbita abbiamo assistito a uragani d’intensità mai vista prima, ne abbiamo constatato gli effetti sulle Bahamas e su Puerto Rico. Abbiamo visto i fuochi delle foreste amazzoniche, quelli dell’Africa e i fuochi che hanno tinto di rosso l’Australia.
Questa fragilità così evidente ci fa pensare a qual è la cosa più fragile della Terra. Ebbene, siamo noi. La vita continuerà dopo, ben oltre la capacità dell’uomo di superare i danni che sta causando. Il nostro universo è predisposto alla continuazione della vita che è perfettamente allineata con i principi fisici che regolano il nostro universo. La vita è entropica. Ma non è detto che dentro questo sistema ci sia l’uomo.

In questi ultimi anni c’è stato un peggioramento causato dal riscaldamento globale del pianeta Terra. Dalla Stazione Spaziale ne noti i dettagli e i risultati scientifici lo confermano. Deserti che avanzano, ghiacci che si sciolgono… è un problema cui va posto rimedio quanto prima. E chi guida le nostre nazioni, deve fare di tutto se non per invertire questa situazione, almeno per rallentarla.

Allora se vogliamo fare qualcosa per preservare l’elemento più fragile, che siamo noi, è arrivato davvero il momento di agire. Il nostro pianeta è unico, non ne abbiamo un altro siamo tutti su questo pianeta come astronauti su un’astronave che galleggia nello Spazio e che ci dà la vita. Il pianeta Terra non ci appartiene, ma il futuro è nelle nostre mani.

Guardare Beyond per guardare lontano e comprendere come passato e futuro siano connessi …

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