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Un antico frutteto in vaso: coltivare la memoria
Una lezione ispirata all'orto monastico di Santa Croce in Gerusalemme
ore 11.30 - Vivai Belfiore
L'ispirazione
L’orto monastico di Santa Croce in Gerusalemme: un giardino segreto tra storia e spiritualità
In piazza di Santa Croce in Gerusalemme, a due passi dalla basilica, si nasconde un luogo sorprendente: un orto-giardino monastico che unisce storia, natura e spiritualità. Uno spazio unico al mondo, nato all’interno dell’Anfiteatro Castrense, costruito dall’imperatore Eliogabalo tra il 218 e il 222 d.C. come teatro di corte e poi inglobato nelle mura difensive di Aureliano nel 270.
Dagli imperatori alle monache
In origine, questo era il cuore di un vasto complesso residenziale voluto da Settimio Severo: un palazzo, un circo per le corse dei carri e l’anfiteatro per i giochi gladiatori. Con l’epoca costantiniana, l’area fu trasformata in residenza dell’imperatrice Elena, madre di Costantino, che fondò qui la basilica del Lignum Crucis, destinata a custodire le reliquie della Croce. Con il declino dell’Impero, il complesso divenne monastero, abitato nei secoli da Benedettini, Certosini e infine Cistercensi.
Il lavoro e la preghiera: nasce l’orto monastico
Furono proprio i Cistercensi a trasformare l’antico anfiteatro in un orto coltivato, seguendo il motto ora et labora. L’orto non era solo fonte di cibo, ma simbolo di armonia tra uomo, natura e Dio. Nelle stampe rinascimentali lo vediamo come un perfetto esempio di architettura “di funzione”: spazi semplici, ottimizzati e legati al lavoro quotidiano.
La rinascita moderna
Nel 1994 inizia una grande opera di riqualificazione per recuperare lo spirito monastico del complesso. Nel 2004, grazie al progetto dell’architetto Paolo Pejrone e all’iniziativa dell’Associazione Amici di Santa Croce in Gerusalemme, l’orto rinasce come giardino contemporaneo, luogo di contemplazione e bellezza.
La sua pianta ellittica è attraversata da due vialetti pergolati che si incrociano in una croce, conducendo a una fontana centrale: un “pozzo” che simboleggia Cristo come sorgente di vita. Attorno, un tripudio di natura:
- viti e rose rampicanti intrecciate sulle pergole,
- mammole, fragole, agapanti e bergenie che colorano il sottobosco,
- ortaggi e verdure coltivati secondo sole e ombra, dalle fave ai pomodori fino al basilico estivo,
- alberi da frutto antichi e moderni: fichi, albicocche, cachi, melograni, kiwi, agrumi e un vecchio ulivo che custodisce la memoria del tempo.
E non mancano i fiori più semplici e tradizionali: gigli, rose, narcisi, tulipani, mughetti. A dare un tocco artistico, il cancello d’ingresso firmato da Jannis Kounellis (2007), un sipario di ferro e vetri colorati che introduce alla vitalità gioiosa del giardino.
Oggi: un giardino da scoprire
Oggi l’orto monastico non è più coltivato dai monaci, ma resta un giardino visitabile su richiesta. Un luogo sospeso tra storia, arte e natura, dove passeggiare significa fare un viaggio dal mondo degli imperatori al silenzio dei monaci, fino alla contemporaneità.
Un’oasi di pace nel cuore di Roma, dove l’antico anfiteatro diventa un teatro verde, pronto a raccontare secoli di vita, fede e bellezza.
La lezione
Un viaggio tra storia, natura e gusto, sulle tracce dei frutti che un tempo popolavano i giardini rinascimentali e le campagne contadine. Varietà oggi dimenticate, ma ricche di fascino, profumo e autenticità.
Cosa imparerai
- conoscere le varietà antiche: scoprirai alberi da frutto tipici dei giardini nobiliari e dei poderi contadini: rustici, profumatissimi, simboli di un patrimonio agricolo da riscoprire.
- coltivare frutti sani e felici Imparerai le regole d’oro per la coltivazione domestica, anche in spazi ridotti o in vaso, per portare la biodiversità a casa tua
- scoprire storie e tradizioni . Un tuffo nel passato: origini, curiosità culturali e usi gastronomici dei frutti dimenticati che hanno accompagnato secoli di vita quotidiana.
- riflettere sul valore della biodiversità : capirai perché custodire e tramandare queste varietà significa proteggere un patrimonio agricolo e culturale unico.
Questa lezione fa per te se…
- ami la natura, la storia e le tradizioni che profumano di autenticità
- ti emoziona scoprire varietà rare e dimenticate
- vuoi imparare a coltivare alberi da frutto anche in poco spazio
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E se sei un professionista del verde e vuoi…
- arrichire i tuoi progetti con varietà antiche
- trovere spunti, tecniche e storie da tramandare.
