Ispirata dalla travolgente onda verde che ha stimolato l’ aumento dello spazio dedicato alle piante nelle case e giardini e la voglia di prendersene cura non più solo nella bella stagione ma tutto l’anno, la Scuola del Verde, progetto formativo del Festival del Verde e del Paesaggio, ha organizzato per la 12 edizione, un ciclo di corsi di giardinaggio gratuiti per rispondere alla richiesta di conoscenza delle esigenze dei vari tipi di piante.

 

Il giardinaggio fa bene alla salute

Il giardinaggio mantiene in forma e rende felici.

Lo confermano i dati – secondo GFK oggi il 40% degli italiani dedica tempo a qualche forma di giardinaggio – e le ricerche scientifiche che suggeriscono gli incredibili benefici per la salute associati al trascorrere del tempo in spazi verdi a contatto con la natura.

Il giardinaggio fa bene alla salute. Dà accesso ad esperienze sensoriali che normalmente non abbiamo soprattutto nella vita urbana moderna.

Quando passi contro una pianta di lavanda francese o di verbena al limone mentre cammini, sperimenti subito il potere calamante dell’aromaterapia.

Quando raccogli una foglia di salvia, puoi sentire il tuo sistema nervoso rilassarsi mentre strofini il suo morbido velluto tra il pollice e l’indice.

Riconnette con le nostre radici, risveglia le nostre emozioni, conforta nei momenti incerti traballanti con i suoi ritmi prevedibili e può essere un’ottima forma di meditazione consapevole.

Collegarsi alla terra attraverso la pratica del giardinaggio aiuta a coltivare una mente sana, a sentirsi calmi e connessi. Piantare un seme può avere un meraviglioso potere trasformativo.

Sarà forse anche questo il motivo per cui il giardinaggio, contro ogni previsione, sembra attrarre e raggiungere anche le nuove generazioni che hanno abbracciato questa passione trasformandola in uno stile di vita.

La volontà di sentirsi parte dell’ecosistema, trovare una connessione con la natura e contribuire a un mondo più sostenibile, li induce a riconoscere alle piante lo status di “essere vivente” e quindi parte della famiglia.

I corsi di giardinaggio gratuiti della Scuola del Verde al Festival 2023

Quali sono i grandi temi che plasmano i giardini del futuro?

Fare un giardinaggio più sostenibile pensando alla natura e all’ambiente è forse la tendenza più importante del futuro e la maggiore preoccupazione dei giardinieri.

Quali tendenze del giardinaggio vedremo nel 2023?

Coltivare erbe aromatiche, come fare un orto sul balcone, il giardino naturale, il nuovo cottage garden, il giardino acquatico, coltivare piante grasse e tanti agrumi in vaso. Ecco le nostre proposte per il nuovo anno.

 

Orto in balcone e futuro idroponico

YouTube, TikTok, Instagram, hanno fatto fiorire una nuova generazione di contadini urbani che con attrezzi alla mano, scavano, seminano e coltivano, tetti, terrazze, cortili, balconi, giardini, strade e ogni spazio libero delle grandi città. Orti e fattorie stanno portando nelle città, e in bella vista, i sistemi naturali che sostengono la vita urbana. Un orto ha il potere di connessione con la natura e con le nostre radici, rigenerare spazi domestici o cittadini inutilizzati, educare ad una corretta alimentazione e stile di vita, promuovere la condivisione e la comunità. E certamente ridisegnare i paesaggi delle città, soprattutto se l’orto è innovativo e tecnologico. Un modello di agricoltura pulito, produttivo e sostenibile che può nel tempo dare un contributo reale alla resilienza delle grandi città. Parliamo di agricoltura verticale e orto idroponico.

Federica Cane
Radici torinesi, laureata in filosofia, bibliotecaria e libraia per parecchi anni, ha incrociato zappe e rastrelli durante le lunghe interminabili estati dell’infanzia, sulle colline incandescenti della campagna astigiana. Un lungo soggiorno parigino, durante il quale la passione per il mondo vegetale si conferma, dai fogli alle foglie, in un dialogo ininterrotto tra parole e piante, lavorando in orti urbani e giardini terapeutici. Studi in terapia orticolturale presso il Giardino botanico di New York e la Scuola agraria del parco di Monza, grazie ai quali il giardino diventa la palestra in cui i più fragili trovano gioia, apprezzamento di sé, competenze e benessere. Attualmente impegnata in carcere, con giovani adulti disabili ed anziani, nell’insegnamento e nella pratica condivisa. Perché “dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi (Mahatma Gandhi)”.

Marco Stefanelli
Tecnico giardiniere presso l’Orto Botanico di Roma. Responsabile della collezione delle piante acquatiche e co-responsabile zona delle piante mellifere per insetti impollinatori.

 

Il giardino naturale con le piante spontanee

È possibile ricreare un paesaggio spontaneo, un  giardino naturale che richieda minori cure e sia potenzialmente più resistente agli stress ambientali di un giardino “tradizionale”? Un luogo, felice per noi e per gli impollinatori, per gli uccelli e i piccoli animali selvatici.
Un giardino ecologico e sostenibile che fornisca ombra, isolamento e protezione, resistente alle condizioni climatiche estreme (siccità e grandi piogge), ricco di piante (perché la diversità vegetale aumenta la quantità di carbonio immagazzinata) e brulicante di vita (perché un suolo sano ha bisogno non solo di un buon equilibrio di acqua e aria, ma anche di organismi viventi e sostanze nutritive).
Fare un giardino non è solo possibile e conveniente, ma necessario, perchè il giardinaggio può (e deve) salvare il pianeta.

Sara De Zucco
Biologa-agronoma dedicata alla ricerca in campo e a una nuova idea di giardino come Oasi Ecologica Urbana

 

Dalla tinozza al mini-lago in balcone e in giardino

Di tutti gli ingredienti necessari a creare un bel giardino – alberi, piante, arredi – non c’è nulla che catturi maggiormente l’attenzione come l’acqua. È rilassante, calmante e rigenerante.
E forse questa sua capacità unica di rapire il nostro interesse e trattenerlo più a lungo di qualsiasi altra caratteristica del paesaggio, è un retaggio della nostra vita nella savana.
Per realizzare un giardino acquatico che stimoli il benessere psichico e fisico, lo spazio non è importante. Basta una ciotola e una superficie a specchio, per cambiare il ritmo tra le piante e aiutare la connessione con la natura. Se poi si raggruppano insieme più contenitori, l’effetto è subito giocoso e sereno.
Gigli acquatici, equiseti, ninfee, cosa scegliere?

Davide La Salvia
Grande appassionato e proprietario del vivaio Water Nursery specializzato in piante acquatiche

 

Coltivare erbe aromatiche

Le erbe aromatiche sono versatili, profumate, decorative, benefiche e gustose, riaffermano i loro poteri curativi e rivendicano una bellezza propria.
L’orto ha conquistato balconi e terrazze, gli chef sfoggiano erbe antiche come condimenti ricercati, fattorie sotterranee idroponiche coltivano basilico e peperoncino, flower e garden designer cercano tra le piante aromatiche, idee e ispirazioni.
Parenti dei vicini fiori di campo e delle erbe spontanee tanto amate dai forager di tutto il mondo, le piante aromatiche hanno sempre avuto un rapporto profondo con l’umanità forse da prima che ci riconoscessimo come umanità: ci hanno nutrito, protetto e guarito.
Hanno sempre fatto parte della nostra quotidianità ed è questo forse il motivo che le rende ancora tanto sorprendenti e affascinanti.
Ma voi quante erbe aromatiche conoscete?

Domenico Terlizzese
Perito Agrario con grande esperienza nel settore florovivaistico e proprietario del Vivaio Aromatiche Clagia specializzato in piante aromatiche in vaso

 

Il ritorno del cottage garden

Le mode vanno e vengono, ma il cottage garden non scompare mai, perchè c’è qualcosa di profondamente radicato nell’amore per i giardini di campagna spettinati e romantici.
La chiave dello stile cottage garden, e forse la ragione del suo fascino eterno, è la sua rilassata informalità: una spensieratezza, una miscela indulgente di un’ampia varietà di piante.
Nato negli orti dei contadini dell’800 che coltivano ortaggi con qualche fiore sparso qua e là, ispirazione poi per la visione romantica del movimento Arts and Crafts dell’inizio del 20 secolo, è lo stile più adatto a chi sceglie l’allegra e vivace abbondanza rispetto alla teoria del design.
Il cottage garden è un genere senza tempo, affonda le sue radici nella memoria e viene reinventato da ogni generazione. Oggi abbraccia stagionalità, biodiversità e sostenibilità, presentandosi in una veste più ecologica e attenta al cambiamento climatico.
Quali sono le piante che non dovrebbero mai mancare in un cottage garden?

Stefania Annucci
Diplomata in Architettura dei Giardini è la proprietaria del vivaio-giardino Cottage Garden Beatrice specializzato in erbacee perenni e annuali

 

Quali piante della macchia mediterranea scegliere per i nostri giardini e terrazzi

Coltivare il cambiamento climatico significa coltivare paesaggi resilienti, lavorare con il mondo naturale, creare ecosistemi per umani e non umani ma soprattutto superare rappresentazioni estetiche e pratiche di giardinaggio tradizionali.
Il giardino mediterraneo, fortemente stagionale con una profonda alternanza tra periodo delle fioriture e di dormienza e una grande capacità di sopravvivenza, sembra essere il paesaggio del futuro. Quando il clima è secco e caldo, le piante a fogliame persistente vanno a riposo, limitano le perdite d’acqua, riducendo così la crescita che invece riprende in autunno e si prolunga in inverno e primavera. È un tipo di giardino lontano dal decoro verdeggiante e fiorito, ma come sostiene Olivier Filippi, «apre una prospettiva nuova, differente ma assai interessante, come un passaggio dalla pittura verso la scultura, con un ‘alternanza continua fra vuoti e pieni, fra zone aperte e chiuse». Nei colori e nelle texture di foglie e fiori, nel loro movimento al vento, nei profumi e negli odori, il giardino mediterraneo libera tutto il suo fascino, proponendo una completa esperienza multisensoriale.
È poi un’inesauribile fonte di ricchezza per i viventi, le piante della macchia mediterranea nutrono animali, uccelli, insetti e impollinatori, conquistando la corona della sostenibilità e dell’ecologia. Come si fa un giardino mediterraneo? Di cosa hanno bisogno?

Nello Trapani
Grande appassionato e proprietario del vivaio La ginestra specializzato in piante mediterranee, endemismi costiera amalfitana-sorrentina e piante subtropicali e felci.

 

Coltivare piante grasse

Cosa piantare in tempi così caldi e secchi? Segnati dal cambiamento climatico e da un’insaziabile passione per le piante da appartamento? Piante grasse, ovviamente, protagoniste dei green trend degli ultimi anni. Sì perché al di là delle mode e delle tendenze, le piante grasse rimangono ancora l’ingrediente base per la composizione di interni escapisti ed esterni mediterranei.
Hanno conquistato le case dei millennials, preoccupati per l’ambiente e in cerca di un rapporto con la natura, e i giardini della generazione X, guidata da Martha Stewart che ha reso la coltivazione delle piante grasse, affascinante quanto organizzare una cena.
Native in ambienti aridi, amano il sole e una buona luce degli interni, richiedono poca manutenzione. Forse per questo non temono concorrenza. Decorative, disinquinanti, colorate, sono le perfette “piante domestiche”.
Quali piante scegliere? Come mantenerle? Che tipo di terra?

Fabrizio Ermini
Vicepresidente della Società Toscana di Orticultura e proprietario del vivaio Ermini e Mangani

 

Gli agrumi in vaso

«I frutti degli agrumi non sono come gli altri, scrive Giuseppe Barbera. Gli agrumi formano paesaggi culturali complessi che riguardano gli ecosistemi e il sapere umano che interagisce con essi e raggiungono armonie – tra valori estetici, ecologici ed economici – ad altri sconosciuti. Gli alberi di arance e limoni sono in relazione con le altre piante, gli animali, i giardinieri, gli agricoltori, i commercianti, gli industriali e i consumatori. La storia li ha tratti dal selvatico, li ha modificati e selezionati per piantarli in un vaso, lungo strade o piazze, in un giardino ornamentale, una campagna produttiva. I loro frutti arrivano ai mercati, alle tavole, alle industrie alimentari».
L’inconfondibile profumo migrante dei fiori degli agrumi mediterranei trova posto in memorie e sentimenti sollecitando visioni e ricordi forse più di qualsiasi altro albero da frutto. Forza simbolica e sapore ancestrale, li rende indispensabili nei nostri spazi esterni e interni.
Gli alberi di agrumi fioriscono e fruttificano per sempre e, quando si sceglie la varietà giusta, sono perfetti al chiuso o all’aperto.
Molti sono sorprendentemente resistenti e le loro foglie aromatiche sempreverdi, i frutti commestibili e i fiori profumati li rendono una prospettiva più utile di quanto si pensi. Un davanzale soleggiato si adatta alle varietà compatte, mentre gli alberi più grandi crescono in serre al riparo dal gelo o in alcuni casi all’aperto in giardino.

Giuseppe Messina
Proprietario del vivaio Hortus Hesperidis, che con la sua famiglia dagli anni ’50 coltiva agrumi e ulivi tra il mare delle Eolie e i Peloritani.

Acquista il biglietto on-line scontato in early booking fino al 15 marzo!

 

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