Eccoci qui, dopo due mesi di isolamento, a riprendere pian piano confidenza con quel “fuori” che una forza devastatrice ci aveva portato via.

Si è aperto uno spiraglio, come scrive Gabriele Romagnoli, “un inizio: una porta che si apre, una luce che entra, un “oltre” che s’immagina. È tutto quel che possiamo permetterci adesso. E’ poco, è tantissimo.”

Noi, in quell’oltre dai contorni ancora sfumati, abbiamo visto un Festival del Verde virtuale, un primo tentativo di ritrovare il nostro baricentro. Assorbiamo l’equilibrio che Verde e Paesaggio ci offrono, afferriamo la fiducia che ci trasmettono e ripartiamo…

Dal 15 al 17 maggio, anziché incontrarci all’ Auditorium Parco della Musica, festeggeremo il nostro decimo anniversario sul nostro sito.

Non saremo soli, con noi ci saranno gli amici di sempre e quelli appena incontrati. Sarà uno scambio di pensieri liberi e di riflessioni, una serie di interventi video e scritti, una voce collettiva per testimoniare il nostro impegno: dialogare, sia pure a distanza, con quanti trovano nel paesaggio, nel giardino e nella natura le risorse per liberare energie e desideri.

Qualche giorno fa è stato pubblicato, sulla rivista Psychiatry Research, uno studio secondo il quale sarebbe sufficiente un mese di lockdown per compromettere la salute mentale e fisica di chi è costretto in casa. Sappiamo come il nostro corpo comunichi ininterrrottamente con l’ambiente circostante. Il paesaggio, con le sue forme, i colori, la sua natura, può influenzare positivamente il nostro organismo psicofisico. È sufficiente recarsi in uno spazio verde per 20 minuti per ridurre il cortisolo, principale ormone dello stress.

Giuseppe Barbero, biologo all’Università della Valle d’Aosta, direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva, sostiene come questo lungo isolamento abbia evidenziato la grande difficoltà di recuperare energie, concentrazione e benessere, come se si fosse perso qualcosa di vitale. È bastato tornare a passeggiare per sentirsi più leggeri. Questo perchè la Natura esercita su di noi una “fascinazione” che favorisce la rigenerazione mentale.

Insomma tutto è collegato: abbiamo creato un sistema che è stato poco rispettoso dell’ambiente, questo ci ha insegnato il virus. Ma con la quarantena forzata e il distanziamento sociale, sono emersi bisogni primari, dalla cui soddisfazione dipenderà la sopravvivenza di tutti i viventi. Facciamone tesoro: auguriamoci che qualcosa rimanga di questa lunga pausa, a cominciare dall’idea che apparteniamo, nel bene e nel male, alla Natura.

“Un’ondata di verde ci travolgerà e ci mostrerà la strada per il futuro”, dice la nota analista di tendenze Li Edelkoort.

Sia questo il motto del nostro Festival virtuale.

Vi aspettiamo il 15 maggio. Non mancate 😉

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