Che cosa significa respirare? Svolgersi attraverso l’aria, come soffiando. Azione ricorsiva, ritmica, cadenzata che facciamo di continuo, senza neppure accorgercene, se non quando accada qualcosa che ne alteri la frequenza. Azione cui affidiamo la nostra sopravvivenza e che ci rende sodali di tutti gli organismi viventi, dai più semplici ai più complessi. Semplicemente e nulla di più che essere in vita.

E respirare è il filo conduttore di questa nona edizione del Festival del Verde e del Paesaggio che dedica agli alberi e alle piante, per la loro fondamentale funzione nella vita dell’uomo, il ruolo da protagonisti. Concorsi, giardini temporanei, vivai botanici, design, architettura, conferenze e workshop, esplorano la relazione tra Uomo, Natura e Città perché il Verde non è un lusso ma un bisogno primario, strumento di progettazione essenziale per la nostra vita attuale e futura.

Sfida cruciale per le città del futuro sarà la realizzazione di aree verdi urbane sempre più vaste e folte, in grado di ridurre la temperatura dell’aria, regolare i flussi dell’acqua, purificare gli ambienti e mitigare il cambiamento climatico di città sempre più grandi e surriscaldate.

La foresta urbana diventa così fonte d’ispirazione, modello e strumento per designer e architetti che sempre di più incorporano, negli interni e negli esterni degli edifici, quantità importanti di vegetazione, non più solo installazioni decorative ma veri e propri sistemi che respirano.

È attraverso il linguaggio dell’architettura del paesaggio che il Festival stimola a riflettere sulla necessità di un cambiamento radicale del nostro rapporto con il Verde e sul contributo che ognuno di noi può dare al respiro del pianeta.